Dott. Paolo Del Gallo - Oculista e Chirurgia Estetica
Studio Oculistico a Montesilvano | Studio Polispecialistico Privato a Benevento

Difetti visivi


Il Dott. Paolo Del Gallo - Oculista si occupa del trattamento dei seguenti difetti della visione:

  • Ipermetropia

    L'ipermetropia è un difetto visivo in cui le immagini degli oggetti appaiono sfocate, poiché vengono focalizzate dietro la retina anziché direttamente su di essa. Per compensare questo errore di rifrazione, si utilizzano lenti positive, il cui potere diottrico misura l'entità dell'ipermetropia. In pratica, la potenza della lente positiva necessaria per ottenere una visione chiara dell'oggetto osservato determina la gradazione dell'ipermetropia.


    In alcuni casi, il sistema di accomodazione dell'occhio è in grado di compensare l'ipermetropia, permettendo al soggetto di avere una visione nitida anche senza l'uso di correzioni ottiche. Si parla di ipermetropia latente quando il difetto può essere rilevato solo attraverso l'instillazione di colliri specifici che paralizzano temporaneamente il muscolo ciliare, responsabile della messa a fuoco. L'ipermetropia manifesta, invece, è quella misurabile in condizioni normali, senza l'ausilio di tali colliri, e si suddivide in ipermetropia facoltativa e assoluta. L'ipermetropia assoluta è la porzione del difetto che il meccanismo di accomodazione non è in grado di correggere, mentre l'ipermetropia facoltativa è quella che può essere compensata sia dall'accomodazione che dall'uso di lenti positive. L'ipermetropia totale rappresenta la somma dell'ipermetropia latente e di quella manifesta.


    Opzioni di trattamento per l'ipermetropia includono l'uso di occhiali, lenti a contatto e interventi di chirurgia refrattiva, come la LASIK o la sostituzione del cristallino (RLE).

  • Presbiopia

    La presbiopia è la progressiva perdita della capacità di mettere a fuoco gli oggetti vicini, un fenomeno che si manifesta dopo i 40-45 anni. Questo disturbo diventa evidente quando si ha difficoltà a leggere caratteri piccoli, come quelli di un elenco telefonico o di un giornale, a svolgere attività come cucire, o a distinguere chiaramente il cibo nel piatto, pur mantenendo una buona visione a distanza.


    A differenza di altre patologie, la presbiopia non è considerata pericolosa, ma piuttosto una conseguenza inevitabile del naturale processo di invecchiamento, simile all'ingrigimento dei capelli.


    Nelle sue fasi iniziali, la presbiopia si manifesta con affaticamento oculare durante la lettura prolungata e con l'offuscamento del testo, che rende difficile recuperare una visione nitida.  Si può anche sperimentare difficoltà nel passaggio dalla visione da vicino a quella da lontano: ad esempio, quando si alza lo sguardo da un libro per guardare qualcosa in lontananza, la visione può rimanere sfocata per alcuni istanti o minuti.  Questi sintomi tendono ad aggravarsi con la stanchezza, nel corso della giornata.  Una buona illuminazione, specialmente la luce naturale del sole, può alleviare questi disturbi.


    In fase avanzata, la distanza ottimale per la visione da vicino si riduce al punto da impedire lo svolgimento di attività che richiedono la messa a fuoco ravvicinata.  Si ha la sensazione che le braccia siano "troppo corte" per allontanare sufficientemente il materiale da leggere.


    Le cause della presbiopia risiedono nei cambiamenti che avvengono all'interno dell'occhio con l'età.  In giovane età, il cristallino è elastico e flessibile, capace di modificare rapidamente la sua forma e, di conseguenza, il suo potere diottrico. Questa capacità consente all'occhio di accomodare rapidamente e automaticamente, mettendo a fuoco gli oggetti sia vicini che lontani.  Con il passare degli anni, il cristallino perde gradualmente questa elasticità, riducendo la capacità dell'occhio di vedere chiaramente a distanza ravvicinata.


    Contemporaneamente, si assiste a una diminuzione della forza del muscolo ciliare, responsabile della modifica della forma del cristallino.  Questo ulteriore cambiamento contribuisce alla difficoltà di mettere a fuoco gli oggetti vicini.


    Per correggere la presbiopia, si possono utilizzare diverse soluzioni: occhiali bifocali o multifocali (progressivi), lenti a contatto multifocali, o interventi di chirurgia refrattiva. Anche la chirurgia della cataratta con finalità refrattiva (RLE), che prevede l'impianto di un cristallino artificiale multifocale, può rappresentare un'opzione efficace.


    Purtroppo, non esistono metodi per prevenire la presbiopia.  Né la ginnastica oculare, né l'uso di farmaci o integratori alimentari possono rallentarne o impedirne la comparsa.

  • Miopia

    La miopia è un difetto visivo in cui le immagini degli oggetti distanti si focalizzano davanti alla retina, risultando in una visione sfocata da lontano. Per compensare questo errore di rifrazione, si utilizzano lenti negative. La potenza di queste lenti, misurata in diottrie, determina il grado di miopia. In termini clinici, l'entità della miopia è definita dal potere della lente negativa che, posizionata davanti all'occhio, consente una visione nitida degli oggetti distanti.


    La miopia può essere classificata in base alla sua gravità in:


    • Lieve (fino a 3 diottrie)
    • Media (tra 3 e 6 diottrie)
    • Elevata (oltre le 6 diottrie)

    Inoltre, può essere distinta in congenita o acquisita. La miopia congenita è presente fin dalla nascita, diagnosticata nei primi anni di vita, e varia generalmente tra le 4 e le 10 diottrie. Tende ad essere stabile, ma in alcuni casi può regredire parzialmente o progredire verso forme degenerative.


    La miopia acquisita si suddivide in:


    • Semplice: Generalmente non supera le 6 diottrie, è più comune in chi svolge attività che richiedono una visione ravvicinata intensa e non causa lesioni al fondo oculare.
    • Degenerativa: Caratterizzata da lesioni degenerative della retina, può raggiungere valori superiori alle 30 diottrie.
    • Transitoria: Può essere indotta da alcuni farmaci (come sulfamidici, acetazolamide) e si risolve con la sospensione del farmaco, o essere causata da un rigonfiamento allergico del corpo ciliare. L'iperglicemia può causare una miopia bilaterale improvvisa di circa 2-3 diottrie, rivelando talvolta un diabete non diagnosticato. Anche i traumi oculari contusivi possono causare una miopia temporanea di 1-6 diottrie, che scompare in poche settimane. La miopia che si sviluppa in età avanzata è spesso dovuta all'aumento della densità del nucleo del cristallino (cataratta), varia tra le 2 e le 7 diottrie, ed è nota come "miopia d'indice". In questi casi, il paziente può leggere o svolgere attività manuali senza occhiali da vicino, sorprendendo i conoscenti. In alcuni casi, la visione in condizioni di scarsa illuminazione, come di notte, può indurre una miopia di circa 1-1,5 diottrie.

    Le cause della miopia sono diverse:


    1. La causa più comune è un'eccessiva lunghezza dell'occhio, specialmente nei casi di miopia elevata. Alla nascita, l'occhio misura circa 17 mm e cresce fino a raggiungere la lunghezza adulta di circa 24 mm intorno ai 14 anni. Ogni millimetro di aumento della lunghezza assiale dell'occhio corrisponde a circa 3 diottrie di aumento della miopia. Condizioni di indebolimento fisico, come malattie croniche o gravidanza, possono contribuire a un eccessivo allungamento dell'occhio.
    2. Una curvatura della cornea superiore alla norma.
    3. Una curvatura del cristallino maggiore del normale.
    4. Un aumento dell'indice di rifrazione del cristallino, come nella cataratta nucleare (miopia d'indice).
    5. Una posizione del cristallino più avanzata rispetto alla norma.

    Il trattamento della miopia include diverse opzioni: l'uso di lenti correttive, come occhiali o lenti a contatto, e la chirurgia refrattiva con laser ad eccimeri, che offre ottimi risultati e un alto grado di sicurezza, permettendo al paziente di ottenere una visione nitida senza la necessità di occhiali o lenti a contatto.

  • Astigmatismo

    L'astigmatismo è un'anomalia visiva in cui l'occhio presenta una diversa capacità di focalizzazione lungo i vari meridiani. In termini semplici, la cornea, che normalmente ha una forma sferica (simile a metà di un pallone da calcio), assume una forma più simile a metà di un pallone da rugby. Di conseguenza, la luce proveniente dagli oggetti non si focalizza su un singolo punto della retina, ma su due linee perpendicolari tra loro, causando una visione distorta.


    Le cause dell'astigmatismo possono risiedere in alterazioni:


    • Della superficie anteriore della cornea.
    • Del cristallino, sia a causa di superfici non perfettamente sferiche, sia per un disallineamento tra il suo asse ottico e l'asse visivo dell'occhio. In alcuni casi, l'insorgenza di cataratta, specialmente di tipo nucleare, può indurre astigmatismo.
    • Delle interfacce intraoculari che la luce attraversa nel suo percorso verso la retina.

    L'astigmatismo può essere diagnosticato attraverso vari metodi, tra cui l'oftalmometria, la schiascopia e la topografia corneale.


    Le opzioni di trattamento per l'astigmatismo comprendono l'uso di occhiali, lenti a contatto, incisioni corneali rilassanti, chirurgia refrattiva e l'impianto di speciali lenti intraoculari.

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Malattie oculari


Lo Studio Oculistico del Dott. Paolo Del Gallo offre diagnosi e trattamenti per un'ampia gamma di patologie oculari, assicurando ai pazienti una cura completa e personalizzata. Tra le condizioni trattate, la cataratta, opacizzazione del cristallino, può essere efficacemente risolta con interventi chirurgici moderni. La degenerazione maculare, patologia che colpisce la parte centrale della retina, viene affrontata con terapie mirate a preservare la visione. Il glaucoma, caratterizzato da un aumento della pressione intraoculare, è gestito per prevenire danni al nervo ottico. L'ambliopia, o occhio pigro, viene trattata con approcci specifici per migliorare la visione nei bambini. La retinopatia diabetica, complicanza del diabete, è monitorata e trattata per prevenire la perdita della vista. Il problema dell'occhio secco trova soluzioni per alleviare il disagio e proteggere la superficie oculare. Il cheratocono, deformazione della cornea, è trattato con terapie conservative e chirurgiche. Il distacco di retina, emergenza oculare, richiede interventi tempestivi per ripristinare la visione. Inoltre, vengono forniti consigli e trattamenti per le problematiche legate all'esposizione al fumo e all'uso prolungato del computer. Patologie specifiche come la retinopatia del prematuro, lo strabismo e lo pseudostrabismo, il pucker maculare e la retinopatia sierosa centrale sono anch'esse gestite con competenza. Il Dott. Del Gallo è inoltre specializzato nel trattamento medico della degenerazione maculare legata all'età (AMD).


Per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato, si consiglia di prenotare una visita presso lo studio del Dott. Paolo Del Gallo Oculista.

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Diagnostica


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OCT


La Tomografia a Coerenza Ottica (OCT) è una tecnologia avanzata impiegata negli studi del Dott. Paolo Del Gallo per ottenere immagini diagnostiche ad alta risoluzione. Questo strumento è particolarmente indicato per l'analisi dettagliata delle patologie corneali, per lo studio del glaucoma e per l'esame approfondito delle patologie retiniche.

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    L'OCT utilizzato si basa sulla tecnologia di coerenza ottica di ultima generazione, con capacità di calcolo Fourier-Domain (FD-OCT), sviluppata attraverso recenti ricerche cliniche. Questa tecnologia consente un'acquisizione ultra-rapida delle immagini ad altissima risoluzione, permettendo di visualizzare il tessuto retinico con una chiarezza e una qualità senza precedenti, e in tempi estremamente brevi.


    A differenza della precedente generazione di OCT, basata sulla tecnologia Time-Domain che utilizzava un movimento meccanico a bassa velocità per acquisire le immagini, l'OCT Fourier-Domain (FD-OCT) impiega una telecamera CCD per catturare tutte le immagini A-scan. Questo permette allo strumento disponibile presso gli studi del Dott. Paolo Del Gallo di eseguire 26.000 scansioni al secondo, una velocità notevolmente superiore rispetto ai dispositivi convenzionali che raggiungono, ad esempio, le 400 scansioni al secondo. L'elevata velocità di acquisizione dell'FD-OCT supera di gran lunga i limiti imposti dai movimenti oculari, consentendo una mappatura precisa del tessuto retinico..

Aberrometria Corneale


L'aberrometria è una tecnica che, a differenza della topografia corneale (che misura la forma della cornea), quantifica le aberrazioni del fronte d'onda oculare. Sebbene la cornea sia responsabile di oltre il 70% della refrazione dell'occhio e le aberrazioni oculari siano influenzate anche dal cristallino, le distorsioni corneali hanno un impatto nettamente maggiore sul fronte d'onda oculare rispetto a qualsiasi altra struttura. Il fronte d'onda corneale può essere derivato dai dati altimetrici forniti dalla topografia corneale e successivamente analizzato attraverso complesse formule matematiche note come polinomi di Zernike.

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    L'aberrometria corneale offre una rappresentazione più accurata e completa delle proprietà ottiche della cornea rispetto alle mappe assiali o refrattive. L'analisi aberrometrica può fornire informazioni preziose ai clinici, aiutandoli a comprendere le cause del disagio o del benessere visivo dei pazienti, anche in presenza di condizioni corneali apparentemente nella norma o patologiche. Inoltre, supporta la pianificazione chirurgica e la previsione dell'efficacia di interventi mirati a correggere aberrazioni particolarmente invalidanti.


    Come illustrato dal Prof. Barsky, la Point Spread Function (PSF) corneale, un parametro importante calcolato dall'aberrometro, corrisponde strettamente alla rappresentazione soggettiva della visione del paziente, che descrive come vede un piccolo punto luminoso. Le simulazioni aberrometriche e i disegni del paziente, eseguiti nelle stesse condizioni di illuminazione e per le stesse dimensioni pupillari, dimostrano la notevole accuratezza delle simulazioni aberrometriche, specialmente in presenza di aberrazioni corneali significative.

Topografia Corneale


La topografia corneale è una tecnica diagnostica avanzata che analizza la superficie oculare attraverso l'elaborazione computerizzata delle immagini riflesse degli anelli concentrici di un disco di Placido proiettati sulla cornea. Il risultato è una mappa topografica, in cui una scala di colori associa ogni colore a un intervallo specifico del potere diottrico corneale (D).

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    Esistono due tipi principali di mappe corneali: quelle con "scala assoluta", che utilizzano la stessa scala di colori e gli stessi incrementi diottrici per tutti i pazienti, e quelle con "scala normalizzata", in cui la scala di colori varia in base ai valori diottrici minimi e massimi specifici di ciascun paziente. Le mappe a scala assoluta, pur facilitando il confronto diretto tra diverse cornee, possono non rilevare piccole variazioni di curvatura, come quelle presenti nei cheratoconi iniziali, a causa dei loro ampi intervalli (circa 0,5 D). Al contrario, le mappe a scala normalizzata, con intervalli più piccoli, offrono una rappresentazione più dettagliata della cornea, ma richiedono l'ausilio dei valori cheratometrici per confrontare mappe diverse. La topografia corneale fornisce informazioni sia qualitative che quantitative sulla curvatura della cornea. Le mappe assiali e tangenziali sono tra le più utilizzate nella pratica clinica. La "mappa assiale" (o sagittale) utilizza colori caldi (rosso e arancio) per indicare aree più curve e colori freddi (blu e verde) per rappresentare aree più piatte. Sebbene fornisca una visione d'insieme utile per descrivere l'astigmatismo corneale, rappresentandone il cilindro, l'asse e le irregolarità, offre solo un'approssimazione della refrazione corneale, non tenendo conto dell'aberrazione sferica della cornea. Ad esempio, una cornea sferica appare con potere uniforme in una mappa assiale, nonostante i raggi luminosi periferici vengano rifratti in un punto focale più vicino rispetto a quelli centrali. La "mappa tangenziale" (o istantanea, locale o vera) fornisce una rappresentazione più precisa della forma reale della cornea, specialmente in periferia. La topografia corneale è indicata in diverse situazioni cliniche. Può evidenziare un aumento della pendenza corneale in condizioni come il cheratocono e la degenerazione marginale pellucida anche prima che queste siano visibili all'esame con lampada a fessura. Nel cheratocono, le mappe colorimetriche forniscono informazioni sulla localizzazione, le dimensioni e la curvatura dell'apice del cono, e sono utili per monitorarne l'evoluzione nel tempo. La topografia è inoltre fondamentale nel monitoraggio pre e post operatorio di pazienti sottoposti a interventi chirurgici come cheratoplastica perforante, cheratotomia radiale, PRK o LASIK.

Chirurgia


  • Chirurgia del Distacco di Retina

    Le rotture retiniche richiedono un trattamento tempestivo con laser o crioterapia (congelamento) per prevenire la loro estensione e il conseguente distacco di retina. Entrambe le procedure creano una cicatrice che sigilla la retina alla parete oculare, bloccando il passaggio del fluido vitreale attraverso la lacerazione.


    Il distacco di retina richiede quasi sempre un intervento chirurgico per riposizionare la retina. In caso contrario, la retina può perdere la sua funzionalità, portando potenzialmente alla cecità permanente. La procedura chirurgica varia in base alle caratteristiche del distacco.


    La chirurgia "ab externo" prevede l'applicazione di una banda in silicone intorno all'occhio per contrastare la trazione sulla retina. Spesso, il chirurgo drena il fluido sottoretinico per facilitare il riposizionamento della retina. Questa procedura si esegue in sala operatoria.


    La pneumoretinopessia prevede l'iniezione di una bolla di gas nell'occhio, combinata con laser o crioterapia. La bolla di gas preme i bordi della rottura retinica contro la parete oculare. Il paziente deve mantenere una specifica posizione della testa per alcuni giorni. La bolla di gas si riassorbe gradualmente.


    La vitrectomia (chirurgia "ab interno"), eseguita in sala operatoria, è comunemente usata per trattare il distacco di retina. Il gel vitreale, che esercita trazione sulla retina, viene rimosso e sostituito con una bolla di gas o olio di silicone. Il gas viene poi sostituito dal fluido oculare, mentre l'olio di silicone richiede una successiva rimozione chirurgica. A volte, la vitrectomia si combina con un cerchiaggio sclerale. Se si utilizza una bolla di gas, è necessario evitare voli o alta quota fino al suo riassorbimento, per prevenire un pericoloso aumento della pressione oculare. Con una bolla d'olio, il volo è più sicuro.

  • Crosslinking

    Il cross-linking corneale (CXL) è una tecnica innovativa che mira a rinforzare il tessuto corneale a livello meccanico e biochimico. Questo trattamento induce la formazione di legami chimici aggiuntivi all'interno dello stroma corneale attraverso un processo di fotopolimerizzazione. La procedura prevede l'impregnazione della cornea con riboflavina (vitamina B2) e la successiva esposizione a radiazioni UVA.


    Ricerche hanno evidenziato che lo stroma corneale anteriore è significativamente più rigido di quello posteriore e che, in una cornea normale, lo stress nei primi 200 micron anteriori è il doppio rispetto alla parte posteriore. Inoltre, è stato dimostrato che lo stress in una cornea affetta da cheratocono è superiore di 1,5 volte rispetto a una cornea sana. Pertanto, il cross-linking si focalizza sul rinforzo della porzione anteriore della cornea cheratoconica. Studi biomeccanici hanno riportato un aumento della rigidità corneale fino al 328,9% in seguito al trattamento con CXL.


    Indicazioni per il CXL includono il cheratocono (in assenza di cicatrici centrali), la degenerazione marginale pellucida e l'ectasia corneale iatrogena post-chirurgia refrattiva. Le controindicazioni comprendono uno spessore corneale inferiore a 400 micron, il diabete e la gravidanza.


    Gli studi clinici hanno dimostrato che il CXL è efficace nell'arrestare la progressione del cheratocono. In alcuni casi, si è osservato anche un leggero miglioramento della curvatura corneale e dell'acuità visiva.


    I tempi di recupero variano a seconda della tecnica utilizzata. Con il CXL transepiteliale (epi-on), il ritorno alle normali attività è generalmente possibile entro il giorno successivo, mentre con la tecnica tradizionale (epi-off) sono necessari 5-8 giorni. L'uso di lenti a contatto può essere ripreso dopo pochi giorni o una settimana con la tecnica epi-on, e dopo 2-6 settimane con la tecnica epi-off.


    Il miglioramento della visione dopo CXL è un processo graduale, che può iniziare a manifestarsi alcune settimane dopo il trattamento con la tecnica epi-on, ma che generalmente richiede 3-6 mesi con la tecnica epi-off. I miglioramenti della forma corneale e della visione possono continuare per diversi anni dopo il trattamento.

  • LASIK

    La LASIK (Laser-Assisted In Situ Keratomileusis) è una procedura chirurgica in cui si solleva una sottile porzione di tessuto corneale (flap) per consentire il trattamento con laser ad eccimeri. Successivamente, il flap viene riposizionato e si riattacca rapidamente senza necessità di suture.


    La LASIK moderna impiega laser ad eccimeri avanzati con sistemi di eye-tracker, che compensano i micromovimenti oculari, e tecnologia "flying spot" per ottimizzare i risultati. Questa tecnica è efficace per correggere miopia, ipermetropia e astigmatismo.


    In molti pazienti, la guarigione è rapida, con un recupero visivo ottimale in poche ore e la possibilità di riprendere le attività lavorative già il giorno successivo.


    La LASIK è indicata per pazienti con refrazione stabile da almeno un anno (generalmente tra i 19 e i 25 anni), in assenza di patologie oculari o cataratta. La valutazione dell'idoneità alla LASIK richiede una visita oculistica completa e l'esecuzione di esami diagnostici avanzati, come topografia corneale, aberrometria, pupillometria, microscopia confocale, pachimetria corneale e OCT corneale.


    Sulla base dei risultati di questi esami, lo specialista determinerà l'opzione chirurgica più appropriata. Qualora la LASIK non fosse indicata, verranno discusse alternative per la correzione del difetto visivo.


    Alcune condizioni sistemiche possono influenzare l'esito della LASIK. Ad esempio, il diabete può aumentare il rischio di cataratta precoce, instabilità refrattiva e retinopatia. La gravidanza rappresenta una controindicazione per qualsiasi trattamento medico o chirurgico non essenziale.


    Altre condizioni che possono compromettere il successo o aumentare i rischi della LASIK includono malattie autoimmuni, cataratta, retinopatia diabetica, glaucoma scompensato, cheratocono, ambliopia, sindrome dell'occhio secco grave e la formazione di cicatrici cheloidi. Anche l'assunzione di alcuni farmaci, come il cordarone (amiodarone), può essere una controindicazione.


    I portatori di lenti a contatto devono sospenderne l'uso per almeno due settimane (lenti morbide) o un mese/un mese e mezzo (lenti rigide) prima di sottoporsi agli esami diagnostici pre-operatori.

  • Allegretto

    Il laser ad eccimeri Allegretto rappresenta una tecnologia all'avanguardia per la correzione precisa e sicura di miopia, ipermetropia e astigmatismo.


    La tecnologia PerfectPulse assicura un'emissione di energia laser controllata e accurata ad alta velocità, sia per la LASIK che per la PRK.


    Il sistema eye-tracker ad alta velocità segue i rapidi micromovimenti dell'occhio, garantendo un posizionamento preciso di ogni impulso laser sulla cornea.


    Queste caratteristiche rendono il laser Allegretto uno dei sistemi più sicuri ed efficaci disponibili per la chirurgia refrattiva.


    La tecnologia Smart Energy Control PerfectPulse assicura che ogni impulso laser sia completamente controllato dall'emissione fino all'impatto sulla cornea, con una calibrazione accurata dell'energia. L'impulso laser attraversa tre punti di controllo, dove l'energia viene monitorata e, se necessario, ricalibrata.


    Grazie all'elevata velocità sia dell'occhio che del laser Allegretto, il fascio laser viene continuamente regolato in base alla posizione dell'occhio. La posizione dell'occhio viene misurata ogni 4-6 millisecondi, e gli specchi interni del laser si allineano di conseguenza. Un ulteriore controllo pre-emissione verifica che l'occhio non si sia mosso. Se l'occhio si muove troppo velocemente o esce dal raggio di azione, il laser si interrompe.


    Il laser Allegretto è tra i più veloci attualmente disponibili, con una durata del trattamento variabile tra i 4 e i 30 secondi, a seconda del difetto da correggere. Questa rapidità contribuisce a un'esperienza meno stressante per il paziente.

  • Intralase Blade-Free

    Nella LASIK senza lama, il flap corneale viene creato utilizzando un laser a femtosecondi, che emette impulsi luminosi per formare "bolle" di cavitazione. Questo metodo produce un taglio più preciso e regolare rispetto all'uso del microcheratomo tradizionale. Dopo la creazione del flap, si procede con il laser ad eccimeri per rimodellare la superficie corneale, come nella LASIK standard. Le procedure diagnostiche e i criteri di selezione del paziente sono gli stessi della LASIK convenzionale.

  • PRK

    I pazienti che desiderano correggere difetti refrattivi come miopia, ipermetropia o astigmatismo possono utilizzare occhiali o lenti a contatto per ottenere una visione nitida. Tuttavia, la cheratectomia fotorefrattiva (PRK) rappresenta un'alternativa per ridurre la dipendenza da questi ausili.


    La PRK è una procedura chirurgica che impiega un laser ad eccimeri per modificare la forma e la curvatura della cornea, una componente essenziale del potere diottrico dell'occhio. A differenza della LASIK, nella PRK il laser agisce direttamente sulla superficie corneale esterna, senza la necessità di creare un flap corneale. Le procedure diagnostiche e i criteri di selezione del paziente per la PRK sono gli stessi utilizzati per la LASIK.

  • Lenti Intraoculari Fachiche

    Le lenti intraoculari fachiche sono una soluzione per correggere i difetti refrattivi senza rimuovere il cristallino naturale.


    La lente Verisyse, approvata dalla FDA statunitense e ampiamente utilizzata in Europa e Canada, viene inserita davanti al cristallino per migliorare la vista di pazienti con miopia grave o non idonei a LASIK o PRK. L'intervento, della durata di circa 20 minuti, si esegue in regime ambulatoriale e con anestesia topica. Essendo posizionata davanti al cristallino e non comportando la rimozione di tessuto oculare, la procedura è reversibile.


    La lente Visian ICL, approvata dalla FDA nel 2005, è anch'essa impiantata davanti al cristallino per correggere miopia, con o senza astigmatismo. Realizzata in collamero, un copolimero con collagene, è flessibile, biocompatibile, consente un'elevata trasmissione della luce e riduce i riflessi, garantendo una visione nitida. L'inserimento, tramite una piccola incisione, richiede circa 15 minuti, si esegue in anestesia topica e in regime ambulatoriale. La lente non danneggia la cornea ed è quindi indicata anche per pazienti con cornee sottili. Come la Verisyse, è una procedura reversibile.

  • Chirurgia della Cataratta

    La rimozione del cristallino opaco (cataratta) ha radici antiche, risalenti ai tempi dei Babilonesi. Storicamente, l'intervento chirurgico per la cataratta era considerato un'esperienza ardua per i pazienti e le loro famiglie, a causa del lungo periodo di ospedalizzazione, del notevole disagio e del prolungato recupero post-operatorio. Oggi, le moderne tecniche chirurgiche e le innovative lenti intraoculari pieghevoli hanno trasformato la chirurgia della cataratta in uno dei trattamenti più efficaci e confortevoli offerti dalla medicina. Questo tipo di intervento è praticamente indolore e il recupero completo richiede solo pochi giorni.


    L'intervento di cataratta può essere eseguito con due approcci principali: la tecnica convenzionale (a "grande incisione") e la facoemulsificazione (a "piccola incisione" o "senza punti").


    La chirurgia a grande incisione, o "extracapsulare", richiede un'ampia apertura di circa un terzo della circonferenza corneale (7-9 mm). Il cristallino opacizzato viene estratto interamente e sostituito con una lente artificiale. Questa tecnica richiede una sutura estesa per chiudere l'incisione, il che si traduce in un periodo di recupero post-operatorio di almeno sei settimane o più.


    La facoemulsificazione, invece, è una procedura micro-invasiva che non richiede suture. La cataratta viene frammentata e aspirata attraverso una sottile sonda a ultrasuoni, grazie a un facoemulsificatore computerizzato. La lente intraoculare pieghevole di ultima generazione viene inserita attraverso una piccola incisione nella cornea chiara.


    I vantaggi della facoemulsificazione includono la possibilità per il paziente di tornare a casa poche ore dopo l'intervento, senza bisogno di bendaggio, un rapido recupero della vista in pochi giorni anziché settimane o mesi, minime restrizioni sulle attività quotidiane (lavoro e svago), che possono essere riprese entro uno o due giorni, la prescrizione definitiva degli occhiali già a due settimane dall'intervento (con la possibilità di utilizzare occhiali da lettura temporanei), la riduzione dell'astigmatismo indotto chirurgicamente, l'assenza di complicazioni legate alla ferita o ai punti di sutura e una minore infiammazione post-operatoria.


    In genere, la chirurgia della cataratta non è un intervento urgente. Solo in rari casi, come nel glaucoma causato da una cataratta ipermatura, è necessario operare con urgenza. L'intervento dovrebbe essere programmato quando la cataratta compromette la qualità della vita del paziente, ad esempio rendendo difficile guidare in sicurezza, riconoscere i segnali stradali o le persone a distanza, leggere da vicino anche con gli occhiali, o causando abbagliamento.


    Nella scelta del tipo di lente intraoculare, fino a poco tempo fa i pazienti ricevevano principalmente lenti monofocali, che offrono un solo potere diottrico. Questo significa che, in presenza di presbiopia (che di solito si manifesta dopo i 50 anni), sarebbe comunque necessario l'uso di occhiali per la lettura o la visione a distanza. Attualmente, sono disponibili lenti intraoculari multifocali, che permettono di ottenere l'indipendenza dagli occhiali dopo l'intervento di cataratta. Queste lenti sono progettate con diversi anelli che mettono a fuoco a distanze differenti (per lontano, intermedio e vicino). Le lenti accomodative, invece, sono in grado di focalizzare le immagini a varie distanze grazie al loro movimento all'interno dell'occhio. Per chi ha portato gli occhiali per molti anni, l'intervento di cataratta può rappresentare l'occasione per liberarsi da questo "fastidio".

  • Chirurgia dello Strabismo

    La chirurgia dello strabismo prevede una piccola incisione nel tessuto che riveste l'occhio (congiuntiva) per accedere ai muscoli oculari. Questi vengono staccati e riposizionati per correggere l'allineamento degli occhi. L'intervento può interessare uno o entrambi gli occhi e il recupero è generalmente rapido, con i bambini che riprendono le normali attività in pochi giorni. Anche dopo l'intervento, potrebbe essere necessario l'uso di occhiali. In alcuni casi, possono essere necessari più interventi per allineare correttamente gli occhi.


    Nei bambini con strabismo concomitante, l'intervento precoce è importante per favorire lo sviluppo di una normale visione binoculare. Negli adulti, la chirurgia non è solo estetica, ma mira a ripristinare un aspetto normale e ha finalità ricostruttive. Oltre a migliorare l'aspetto, può migliorare la percezione della profondità e la visione binoculare, ampliare il campo visivo, ridurre o eliminare la diplopia e migliorare l'interazione sociale, facilitata dal contatto visivo. Durante l'intervento, uno o più muscoli oculari vengono rafforzati, indeboliti o riposizionati per migliorare l'allineamento degli occhi.


    Prima dell'intervento, si esegue una visita ortottica per valutare l'allineamento degli occhi e determinare quali muscoli modificare. Si utilizzano prismi per misurare il grado di strabismo. Spesso è necessario operare entrambi gli occhi, anche se solo uno è disallineato. In alcuni casi, il piano chirurgico definitivo viene stabilito durante l'intervento stesso, specialmente nei reinterventi.


    La chirurgia dello strabismo raramente causa sanguinamenti significativi, ma alcuni chirurghi possono raccomandare di sospendere l'assunzione di anticoagulanti, aspirina, ibuprofene e alcuni integratori alimentari che influenzano la coagulazione per almeno una settimana prima dell'intervento.


    Nei bambini, l'intervento si esegue in anestesia generale, spesso con somministrazione di farmaci pre-operatori per ridurre l'ansia da separazione. Negli adulti si può utilizzare anestesia generale o locale. In entrambi i casi, è richiesto il digiuno pre-operatorio di circa otto ore. L'occhio non viene mai rimosso; le palpebre sono delicatamente divaricate con un blefarostato. Si pratica una piccola apertura nella congiuntiva per accedere al muscolo, che viene poi indebolito, rafforzato o riposizionato con suture riassorbibili. L'intervento dura generalmente meno di 1-2 ore.


    Negli adulti, si può utilizzare una sutura regolabile, che consente di aggiustare l'allineamento post-operatoriamente, a paziente sveglio, prima di fissare il nodo permanente. Questo riduce il rischio di iper- o ipocorrezione. La regolazione avviene di solito il giorno dopo l'intervento.


    Dopo l'intervento, il paziente viene monitorato. I bambini possono tornare a scuola dopo due giorni, mentre gli adulti dovrebbero evitare di guidare il giorno dell'intervento e quello successivo, e potrebbero necessitare di una settimana di convalescenza prima di tornare al lavoro. È possibile la visione doppia (diplopia), che può durare da ore a settimane, raramente più a lungo. Il dolore viene gestito con farmaci leggeri come l'ibuprofene e impacchi freddi. Si raccomanda di evitare il nuoto per due settimane. L'occhio può apparire rosso per una o due settimane, raramente più a lungo, soprattutto nei reinterventi.


    I rischi della chirurgia dello strabismo sono rari e raramente compromettono la vista o il benessere oculare. Tuttavia, come ogni intervento chirurgico, comporta dei rischi, tra cui dolore oculare, arrossamento, disallineamento residuo, visione doppia, infezione, sanguinamento, abrasione corneale, diminuzione della vista, distacco di retina e complicanze legate all'anestesia.


    La chirurgia dello strabismo è una procedura di routine e la maggior parte dei pazienti ottiene un significativo miglioramento dell'allineamento oculare. In alcuni casi, può essere necessario un ulteriore intervento chirurgico o l'uso di prismi sugli occhiali per ottimizzare l'allineamento. Ogni caso è unico e va discusso con l'oculista per definire obiettivi e aspettative..

  • Terapie intravitreali per il trattamento della Degenerazione maculare Legata all’Età (AMD)

    I farmaci anti-angiogenici, come Avastin® (bevacizumab) e Lucentis® (ranibizumab), vengono utilizzati per trattare malattie oculari come la degenerazione maculare senile umida (AMD) e l'edema maculare, spesso associato alla retinopatia diabetica o all'occlusione venosa retinica. Questi farmaci, somministrati tramite iniezione intravitreale per bloccare il fattore di crescita VEGF, inibiscono la formazione di vasi sanguigni anomali responsabili dei danni oculari. L'Avastin, utilizzato dal 2005, e il Lucentis, approvato nel 2006, hanno mostrato uguale efficacia nel trattamento dell'AMD umida, anche se la loro scelta dipende dalle condizioni specifiche di ogni paziente. La somministrazione prevede iniezioni dirette nell'occhio in anestesia topica, rispettando un protocollo di trattamenti ripetuti per diversi mesi e, se necessario, combinati con altre terapie. Sebbene generalmente ben tollerati, i trattamenti possono comportare rischi come infezioni oculari, distacco di retina, cataratta o effetti collaterali meno gravi come occhi rossi, dolore, visione offuscata o sensibilità alla luce. I benefici e i rischi devono essere sempre valutati per garantire un trattamento personalizzato ed efficace.

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  • Occhiali da Vista

    Gli occhiali da vista offrono soluzioni personalizzate per correggere i difetti refrattivi grazie a una vasta gamma di lenti, montature e trattamenti superficiali. Le lenti possono essere monofocali, adatte alla visione a una sola distanza, o multifocali, progettate per correggere più distanze, come nel caso della presbiopia.


    Tra le lenti multifocali, vi sono le bifocali, le trifocali e le progressive, che offrono transizioni fluide tra le distanze di messa a fuoco, risultando più estetiche ma con potenziali difficoltà di adattamento. Sebbene la presbiopia richieda un aggiornamento periodico della prescrizione, non esistono cure o esercizi per prevenirla.


    Le lenti attuali, soprattutto in plastica, sono più leggere, sicure e resistenti rispetto a quelle in vetro, con materiali come il policarbonato o il Trivex ideali per chi pratica sport o ha esigenze di maggiore protezione. Lenti ad "alto indice" risultano più sottili e leggere per difetti refrattivi elevati. Inoltre, rivestimenti come quello antiriflesso e quello UV migliorano l'acuità visiva e proteggono gli occhi, mentre le lenti fotocromatiche offrono una soluzione versatile per ambienti interni ed esterni, pur presentando limitazioni in auto o in aereo.

  • Visita Oculistica nel Bambino

    Nei primi anni di vita, i controlli oculistici sono cruciali per garantire un sano sviluppo visivo. Già alla nascita, si esegue un primo esame per escludere infezioni gravi e, nei prematuri, per monitorare la retinopatia del prematuro (ROP). Entro i primi 45 giorni, il pediatra raccoglie un'anamnesi accurata, e tra i 3 e i 6 mesi, valuta riflessi e movimenti oculari per diagnosticare tempestivamente lo strabismo congenito. Verso l'anno di età, si raccomanda una visita oculistica completa per valutare movimento oculare, riflesso rosso, ed eseguire esami come la lampada a fessura e la valutazione della refrazione. Tra i 12 e i 24 mesi, si introduce il test della stereopsi (Lang) e si esegue il test delle 2 matite e il cover/uncover test. Tra i 2 e i 4 anni, si valutano acuità visiva, visione dei colori e sensibilità al contrasto. In assenza di problemi, si consiglia una visita oculistica annuale fino al completamento dello sviluppo.

Oftalmologia


Le visite oculistiche sono fondamentali non solo per valutare l'acutezza visiva e determinare la necessità di prescrivere occhiali, ma soprattutto per identificare precocemente eventuali patologie oculari. Alcune malattie possono manifestarsi con sintomi evidenti come occhio rosso, fotofobia, lacrimazione eccessiva o secchezza oculare, lampi di luce (fotopsie), visione distorta (metamorfopsie) o la comparsa di "mosche volanti" (miodesopsie). Tuttavia, altre patologie, come il glaucoma, possono rimanere asintomatiche nelle fasi iniziali e causare una grave riduzione della vista se non diagnosticate in tempo.


Una visita oculistica completa permette di individuare anche danni oculari causati da diabete, ipertensione, vasculiti, fori o rotture retiniche e altre condizioni cliniche importanti che possono essere trattate con terapie adeguate.


Durante una visita oculistica vengono eseguiti diversi test per valutare vari aspetti della salute degli occhi. Questi includono:


  • Valutazione dell'acuità visiva
  • Valutazione della refrazione
  • Valutazione della motilità oculare
  • Valutazione del senso cromatico
  • Valutazione della visione tridimensionale
  • Valutazione della sensibilità al contrasto
  • Esame del segmento anteriore con lampada a fessura
  • Tonometria
  • Esame del fondo oculare (retina) con lampada a fessura
  • Topografia e aberrometria corneale



In caso di pressione oculare elevata, familiarità per glaucoma, pachimetria corneale anomala o anomalie della macula, è consigliabile eseguire un ulteriore esame, come la tomografia a coerenza ottica (OCT).

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Medicina e Chirurgia Estetica


Il Dott. Paolo Del Gallo offre un'ampia gamma di trattamenti di medicina e chirurgia estetica volti a migliorare l'aspetto e il benessere dei suoi pazienti. Tra le procedure non invasive, l'elettroporocosmesi favorisce la veicolazione transdermica di principi attivi per nutrire e rivitalizzare la pelle, mentre il Plexr, o "soft surgery", rappresenta una soluzione efficace per la correzione di inestetismi come rughe, cicatrici e lassità cutanea, senza ricorrere al bisturi.


Specializzato anche nei trattamenti per il ringiovanimento e l'aumento volumetrico delle labbra, il Dott. Del Gallo utilizza tecniche avanzate per ottenere risultati naturali e armoniosi. Per la correzione delle rughe del volto, propone soluzioni personalizzate che spaziano dai filler bioristrutturanti ai trattamenti iniettivi, mirati a distendere i segni del tempo e a restituire al viso un aspetto fresco e riposato.


Il Dott. Del Gallo è inoltre esperto nella rimozione non chirurgica degli xantelasmi, antiestetiche macchie giallastre che si formano sulle palpebre, e nella blefaroplastica dinamica non ablativa, una tecnica innovativa per il ringiovanimento dello sguardo senza incisioni.


Per il trattamento delle problematiche vascolari, il Dott. Del Gallo esegue la Fleboterapia Rigenerativa Tridimensionale Ambulatoriale (TRAP), una metodica mininvasiva che agisce sulle cause dell'insufficienza venosa, migliorando la circolazione e l'aspetto delle gambe. Non manca il trattamento della cellulite, che combina diverse strategie per ridurre l'inestetismo e favorire il rimodellamento corporeo.



Per saperne di più su questi trattamenti e per prenotare una consulenza personalizzata, si invita a contattare direttamente lo studio del Dott. Paolo Del Gallo.

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